di Reti di Pace – Laboratorio Monteverde, del 27 gennaio 2015, http://www.retidipace.it/
Segnaliamo la notizia che il comune di Milano il 26 gennaio 2015 ha approvato l’ordine del giorno sul TTIP – Transatlantic Trade and Investment Partnership – in cui si chiede al sindaco e alla giunta di fare pressione presso il governo italiano perché si ritiri dalle trattative in corso e promuova delle azioni di sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti di un trattato che lede, tra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali.
In calce, il testo dell’odg
CONSIGLIO COMUNALE DEL 26 GENNAIO 2015
ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DA ANITA SONEGO
CAPOGRUPPO SINISTRA PER PISAPIA-FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
PARTENARIATO TRANSATLANTICO SU COMMERCIO E INVESTIMENTI (TTIP)
Signor Presidente, con questo ordine del giorno sottoscritto da consiglieri della maggioranza ma anche dell’opposizione si vuole portare l’attenzione sul Trattato Transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) i cui negoziati tra USA ed UE sono iniziati nel 2013 e si dovrebbero concludere entro il presente anno.
Di questo fantomatico TTIP pochi hanno sentito parlare anche tra le persone interessate ed impegnate nelle vicende politiche.
E questo silenzio, questa opacità dietro le quali si nascondono le trattative in corso è già un indice di pericolosità perché quando i cittadini vengono tenuti all’oscuro di decisioni che li riguardano significa che c’è qualcosa che non funziona a livello della tanto decantata “democrazia”.
Ma veniamo al contento di questo Trattato Trans-Atlantico il cui obiettivo è l’eliminazione di tutte le “barriere non tariffarie” che limiterebbero la piena libertà di investimenti e di profitti delle società transnazionali a est e ad ovest dell’oceano Atlantico.
E le barriere non tariffarie altro non sono che le norme che tutelano i diritti dei lavoratori e dei cittadini, la difesa dei beni comuni, la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente.
Il TTIP con il suo programma di “deregolamentazione” punta alla privatizzazione dei servizi pubblici come la sanità e l’istruzione.
In Europa il movimento STOP TTIP sta rompendo la barriera di silenzio dietro alla quale si erano svolti i negoziati tra USA e UE e anche in Italia è stata lanciata una raccolta di firme per bloccare l’accordo.
Ma non sono solo i “no gobal” a mobilitarsi e a svelare quali sarebbero le conseguenze di questo trattato.
Secondo il noto economista Stiglitz il Trattato comporterà una riduzione delle garanzie e una mancanza di tutela dei diritti dei consumatori.
Aumenterà il potere delle multinazionali e sarà sempre più difficile per i governi tutelare il bene collettivo controllando i mercati.
Sì, perché uno dei punti chiave del Trattato prevede che gli investitori e le imprese potranno intentare causa (presso un tribunale arbitrale creato ad hoc) ai governi per eventuali “perdite di profitti” subiti a causa di
leggi nazionali vigenti.
Cosa già successa nei confronti del governo tedesco che, avendo deciso di chiudere le centrali nucleari è stato denunciato dalla Vantenfall (grande compagnia svedese che produce elettricità).
Altra causa è stata intentata dalla multinazionale VEOLIA nei confronti del governo egiziano reo di aver stabilito un salario minimo per i lavoratori.
Il TTIP, in nome del liberismo più totale, ha quindi, come conseguenza, un attacco alle sovranità nazionali e ai diritti sociali.
Proprio in questi giorni che hanno visto il popolo greco sostenere una critica radicale alle imposizioni della troika e dimostrare, attraverso la vittoria di Syriza che è possibile ridare dignità ai cittadini e ai governi che li rappresentano, con questo ordine del giorno chiediamo al sindaco e alla giunta di fare pressione presso il nostro governo perché si ritiri dalle trattative in corso e promuova delle azioni di sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti di un trattato che lede, tra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali.
In vista di quell’appuntamento, e a meno di due settimane dal prossimo Round negoziale TTIP a Bruxelles, la campagna italiana ridefinisce le proprie priorità per aumentare le pressioni su Governi e negoziatori:
Categorie:Europa, Mediterraneo
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